U4

Arriva una certa età nella vita di ogni ragazzo in cui un mondo come quello in cui si trovano i protagonisti di U4 sembra una benedizione: un mondo senza adulti! Tutti i grandi sono misteriosamente morti e gli unici superstiti sono ragazzi adolescenti che diventano padroni del mondo.

Se uno ha già letto "Il signore delle mosche" sa che lo scenario che si può aprire è solo uno: una lotta senza quartiere, fra bande armate ed estremamente violente in lotta per il predominio di quegli spazi che prima erano il regno dei barbosi "grandi".

Koridwen è spaesata come tutti ma, misteriosamente contattata dal Master di un gioco di ruolo, si convince che sia più facile trovare aiuto in città e lascia la sua fattoria in Bretagna per raggiungere Parigi; nel suo viaggio si susseguono incontri misteriosi, amici poco rassicuranti, deboli da difendere, anche se si è giovani, scelte difficili da fare e scene difficili da digerire.

Nulla è più come sembra, le fogne sono ora gli unici passaggi sicuri, i palazzi della periferia sono roccaforti in mano alle bande, i misteriosi uomini in tuta bianca non sono affatto i rassicuranti adulti a cui ci si può rivolgere.

Si cresce in fretta in un mondo in cui non ci sono regole, ma Kori ha una missione, folle forse, ma che è anche l'unica via di scampo: andare al misterioso appuntamento con il Master per conoscere tutta la verità.

La storia è accattivante, avvincente e ben scritta e la scelta più geniale è quella di creare intorno a questa vicenda quattro punti di vista, quello di Koriwden e di altri tre ragazzi, ognuno dei quali diventa voce protagonista di un punto di vista diverso dello stesso spettacolo. Peccato che in Italia sia uscito solo il primo volume, nell'estate del 2018 ormai, e che chi si è appassionato alla storia possa solo attendere, o cimentarsi con il francese per leggere gli altri tre volumi in lingua originale.

Rimane un amaro forse... siamo proprio sicuri che Kori, per quanto speciale, possa salvare il mondo?